ELTON JOHN
ELTON JOHN
Sir Elton Hercules John, nome d’arte di Reginald Kenneth Dwight (Pinner, 25 marzo 1947), è un cantautore, compositore e musicista britannico.
È uno dei maggiori artisti del rock contemporaneo[3][4][5][6]; con la sua intensa attività musicale ha infatti contribuito notevolmente alla diffusione del piano rock e negli anni settanta è stato la principale espressione del movimento[7], pur vantando comunque una produzione che spazia dal symphonic rock al glam rock, al pop rock, all’hard rock.
Nel corso della sua cinquantennale carriera ha venduto ufficialmente oltre 400 milioni di dischi[8], che ne fanno uno dei cantautori di maggior successo di sempre: per ciò che concerne le vendite discografiche internazionali è l’artista solista britannico più affermato di tutti i tempi e, rimanendo nell’ambito dei cantautori di nazionalità inglese, il secondo in assoluto dopo i Beatles.
CURIOSTA’:
Il suo secondo nome (d’arte) è Hercules
È padrino di Sean Lennon, figlio di John Lennon e Yoko Ono, e di Brooklyn e Romeo Beckham, figli di David e Victoria Beckham
Famoso per gli outfit sfavillanti, tra i suoi costumi di scena vi sono stati anche vestiti da Mozart, Statua della Libertà, Paperino e Torre Eiffel
Ha iniziato a suonare il piano all’età di 3 anni
Da giovane tentò il suicidio infilando la testa in un forno a gas
Nel 1991 si presentò all’Heathrow Airport con 42 valigie piene di abiti e accessori, suddivisi per colore
Mentre contribuiva a scrivere la colonna sonora de Il Re Leone era preoccupato che Hakuna Matata potesse essere considerata il punto più basso della sua intera carriera
I BRANI MIGLIORI:
- Weight of the world (Peachtree Road, 2004)
E’ una canzone tratta da un album abbastanza recente Peachtree Road, uno dei dischi più modesti e più sinceri dell’artista britannico. Un album senza eccessi e poco eccentrico. La canzone ha chiare sonorità acustiche, e parla della felicità e dell’appagatezza di Elton, che riesce finalmente ad apprezzare le cose semplici della vita e a vivere senza preoccupazioni.
- Don’t go breaking my heart ft Kiki Dee (1976)
Don’t go breaking my heart che Elton John canta in coppia con Kiki Dee è un brano che negli anni ’70 ebbe molto successo. Non fu mai inserito in un disco dall’artista britannico. Il brano è molto pop, e le sonorità sono classiche degli anni ’70. Nel 1993 Elton John registrò nuovamente la canzone cantando in coppia con la drag queen statunitense RuPaul, prodotto da Giorgio Moroder.
- Crocodile rock (Don’t shoot me I’m only the piano player, 1973)
Crocodile rock è un brano del 1973 inserito nel disco Don’t shoot me. I’m only the piano player. Fu il suo primo singolo a raggiungere la prima posizione negli U.S.A. e ad aver venduto più di un milione di copie. Le sonorità rock, del vecchio rock e il caratteristico lala-lala-lààààà del ritornello hanno fatto sì che diventasse nei primi anni ’70 un vero tormentone.
- Tiny dancer (Madman across the water, 1971)
Tiny Dancer è uno dei primi successi di Elton John, contenuta nell’album Madman across the water – uno dei più belli dell’artista britannico -. La canzone è dedicata a Maxine Feibelman, la prima moglie di Bernie Taupin – paroliere che ha accompagnato Elton John per tutta la carriera – e letteralmente significa piccola ballerina.
- Rocket man (Honky Chateau, 1972)
E’ la Space Oddity di Elton John – anche se non dello stesso livello artistico – una grandissima canzone contenuta nell’album Honky Chateau del 1972. Sembra che David Bowie quando ascoltò la canzone non ne fu entusiasta e fu molto risentito perché la riteneva simile per contenuti alla sua Space Oddity. Comunque sia un vero e proprio capolavoro.
- Goodbye Yellow Brick Road (Goodbye yellow brick road, 1973)
E’ uno dei brani monumento di Elton John inserito nell’album (omonimo) che forse più di tutti ha segnato la sua carriera. Il titolo è una palese citazione da Il mago di Oz ed è una sorta di nostalgico ritorno alle origini e allo stile di vita tranquillo di un tempo. La melodia, dall’andatura lenta, malinconica ma soave, è influenzata dal glam rock degli anni ’70.
- Sorry Seems to be the Hardest Word (Blue moves, 1976)
“Cosa devo fare perché tu mi ami, che devo fare perché te ne importi qualcosa? Cosa faccio quando mi sveglia il fulmine, e scopro che tu non ci sei?”. Sorry seems to be the Hardest Word è una delle più belle canzoni d’amore di Elton John, ed una delle poche in cui l’artista britannico ha scritto anche parte del testo. A distanza di quarant’anni dalla sua pubblicazione questa splendida ballata ancora riesce ad emozionare ed entusiasmare.
- Sacrifice (Sleeping with the past, 1989)
Anche Sacrifice (sacrificio) è una canzone d’amore – a detta di Bernie Taupin, costituisce una delle più belle canzoni d’amore mai composte da lui stesso ed Elton – e parla della fine di un matrimonio. Inizialmente la canzone non ebbe molto successo, ma a distanza di un anno quando DJ britannico Steve Wright iniziò a trasmettere la canzone il successo arrivò e fu planetario.
- Candle in The Wind (Good yellow brick road, 1973)
Candle in The Wind è una canzone del 1973, ma il ricordo di questa canzone è indissolubilmente al 6 settembre 1997, quando in onore della sua amica Diana, Sir Elton John cantò nell’abbazia di Westminster una versione modificata per l’occasione. Un momento molto toccante vissuto in diretta mondiale.
1 .Your Song (Elton John, 1970)
Your Song rimane forse la canzone più famosa in assoluto per Elton John, nonché il suo primo grande successo. La canzone parla dei sentimenti che un ragazzo prova nei confronti di una ragazza, ed è stata scritta come quasi tutta la discografia di Elton John da Bernie Taupin all’età di 19 anni. Una canzone raffinata e che parla di sentimenti, una canzone che ha fatto la storia della musica mondiale.